VALBRENTA. Dopo quello presentato dalla Comunità montana con i Comuni di Valstagna e San Nazario
Sono stati avviati dal Bacino acque Brenta e dall'Ivan Team «Sono a rischio la pesca, le attività turistiche e sportive»
22/06/2012 il giornale di vicenza
La Valbrenta non vuole lasciare un solo centimetro di fiume a nuove centrali idroelettriche. A rinforzo del ricorso presentato lo scorso anno dalla Comunità montana e dai Comuni di Valstagna e San Nazario contro la concessione in località Pian dei Zocchi alla ditta Crestani, si sono uniti anche canoisti, cittadini e pescatori, rappresentati dall'associazione Bacino acque fiume Brenta e dalla società “Ivan Team”, i quali hanno assoldato propri legali e presentato un ricorso adesivo. «Abbiamo deciso di presentare un nostro ricorso perché non possiamo accettare i danni che la nuova centrale creerebbe - spiega Ivan Pontarollo, titolare della “Ivan Team” - nell'unico tratto di fiume sempre navigabile. Dal punto di vista sportivo, quel tratto dà la certezza a tutti i club d'Europa di potersi allenare tutto l'anno, creando indotti importanti per le attività turistiche, mentre noi possiamo continuare a lavorare. Con la nuova centrale sarebbe impossibile utilizzare le zone d'imbarco, verrebbe a mancare la possibilità di accesso da parte di ogni tipo di natante per un lungo tratto e, mettendo in secca 600 metri del fiume, verrebbe impedita la navigazione. Tutto questo si tradurrebbe in un impoverimento dell'offerta turistico-sportiva ed educativo-ambientale che farebbe chiudere l'attività, con il licenziamento dei 15 dipendenti e ripercussioni negative per tutto l'indotto». Contro la derivazione si schiera anche il Bacino acque fiume Brenta, titolare della concessione di gestione delle attività di pesca. «L'area interessata dalla derivazione è un sito favorevole alla riproduzione della trota marmorata - spiega il presidente Rolando Lubian -. Da sette anni ci impegniamo nella riproduzione di questa specie protetta, con un costo di oltre 70 mila euro annui. La centrale renderebbe vani tutti gli sforzi». Attraverso Facebook la causa “Salviamo il fiume Brenta” ha raccolto migliaia di sostenitori, quasi mille sono le mail inviate al presidente della Regione Luca Zaia e il “popolo del fiume” sembra non volersi fermare qui. Quanto al ricorso pendente, la prossima udienza al Tribunale superiore delle acque è rinviata al 13 febbraio 2013.
Francesca Cavedagna