VALBRENTA. La Comunità montana serra i ranghi per dire no alla derivazione di Pian dei Zocchi
Moro: «Il Pati vieta la costruzione di nuovi impianti idroelettrici»
Ferazzoli: «Serve un'opposizione efficace per la revoca del decreto».
derivazione2011
24/08/2011 Ferazzoli e Moro, ai vertici della Comunità montana del Brenta.
Tutti concordi nel non volere una nuova centrale idroelettrica i sindaci della Valbrenta, l'esecutivo di palazzo Guarnieri e i rappresentanti di Enti e associazioni sportive. Tutti concordi anche nel voler presentare ricorso avverso il rilascio della concessione per la nuova derivazione delle acque a scopo idroelettrico, in località Pian dei Zocchi di San Nazario. Nell'incontro, presieduto da Luca Ferazzoli, ha introdotto l'argomento il vice presidente Angelo Moro, che ha ripercorso l'iter della concessione, avviata con istanza presentata nel luglio 1995 dalla ditta Crestani Claudio di Bassano, e ha illustrato la situazione. «Le Amministrazioni che rappresentiamo - ha detto Moro - hanno già manifestato in passato la loro contrarietà a questa centrale, che inoltre non rientra nella normativa del Pati, il quale esplicita il divieto di costruzione di nuovi impianti idroelettrici o del recupero di impianti esistenti. L'applicazione di questa norma impedisce che questa nuova derivazione d'acqua possa essere consentita». «In questo lasso di tempo - ha sottolineato il presidente della Comunità montana Luca Ferazzoli - si sono sviluppate le attività economiche legate allo sfruttamento del Brenta per finalità turistiche e sportive. La realizzazione di una centrale andrebbe a compromettere uno degli aspetti più interessanti del percorso». Ferazzoli ha richiamato l'attenzione sull'importanza di elementi nuovi sui quali far poggiare il ricorso, individuati nella obbligatorietà della valutazione d'impatto ambientale, sul Pati e sulle accresciute attività sportive. «Spero - ha detto - che tutti condividano questa impostazione e possano emergere altri elementi utili». Concordi si sono espressi sindaci e rappresentanti di Enti pubblici e associazioni. Per il sindaco di Pove Orio Mocellin la Valle deve vivere e perciò va tutelata in ogni aspetto ambientale. D'accordo anche il sindaco di San Nazario, Gianni Ceccon. «Condividiamo la linea del presidente Ferazzoli - ha dichiarato - e su quanto potrebbe guadagnare il Comune di San Nazario non ci siamo mai posti il problema, quanto invece un discorso di fondo: come tutelare l'ambiente, l'ecosistema e la risorsa acqua». Sulla stessa lunghezza d'onda si sono espressi i responsabili di associazioni sportive. Il consigliere valstagnese Carlo Perli ha richiamato l'importanza dell'ecosistema del Brenta. Il presidente del Bacino Rolando Lubian ha dato disponibilità a sostenere economicamente il ricorso. Unica voce di dissenso, quella di Giuseppe Cian Seren, favorevole a una grande derivazione, sostenendo che le centrali, oltre a produrre energia, rilasciano una quantità valida d'acqua. Francesco Zanotto, dell'Ufficio caccia e pesca della Provincia, ha portato la disponibilità dell'assessore Pellizzari a una collaborazione. Ferazzoli, prima di chiudere l'incontro, ha specificato che il ricorso collettivo dovrà essere presentato tra meno di un mese. Questa lotta sembra unire ancor di piu' la Valle.