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VALBRENTA Giovedì convocati a Veneto Strade i sindaci valligiani Valsugana, l’ora delle scelte I progettisti forniranno le soluzioni alle richieste dei Comuni |
Domenica 18 Marzo 2012, Il Gazzettino |
Siamo in dirittura d'arrivo per la realizzazione della superstrada della Valsugana? Dopo 40 anni di attesa e di progetti finiti nel dimenticatoio, è azzardata ogni previsione. L'unica certezza è la convocazione dei sei sindaci dei comuni del territorio valligiano, Pove, Solagna, Campolongo, San Nazario, Valstagna, Cismon, dei presidenti della Provincia di Vicenza e della Comunità montana del Brenta, nella sede di Veneto Strade, giovedì prossimo, con i tecnici della Regione e dell'Impresa Pizzarotti, mandataria del consorzio di imprese promotrici del project financing per il progetto della Nuova Valsugana, «per una valutazione congiunta dello stato di avanzamento dello studio di impatto ambientale conseguente alla dichiarazione di pubblico interesse della proposta di finanza di progetto per la progettazione, costruzione e gestione dell'itinerario della Valsugana». Nella stessa sede di Veneto Strade, lo scorso 19 gennaio, i sindaci valligiani erano stati convocati per conoscere l'intero progetto, in precedenza visto solo separatamente e ogni sindaco ha potuto fare i rilievi per il tratto di competenza del proprio territorio ed i tecnici progettisti e l'impresa Pizzarotti si erano presi un mese di tempo per esaminare le osservazioni fatte, studiare soluzioni alternative e verificare che fossero attuabili. Tecnicamente e, naturalmente, sostenibili economicamente. Di mesi, in realtà, ne sono trascorsi un paio ma, a prescindere dai tempi, sono le soluzioni, che dovrebbero essere presentate sul tavolo nell'incontro di giovedì prossimo, quelle che stanno mettendo in fibrillazione la Valbrenta, perché ad esse è legato il futuro del territorio valligiano, sia in termini ambientali, che di sviluppo. Il punto caldo, oltre alle uscite a Solagna e San Nazario, è l'incognita dello sbocco verso nord, a Pian dei Zocchi o alla Lupa, dal momento che anche i tecnici hanno confermato il previsto incremento del traffico che si verificherà in Valbrenta, già al completamento della Pedemontana, senza contare quello agganciato al prolungamento verso Castelfranco, con il pronosticato passaggio dagli attuali 12.000 autoveicoli a 30 o 40 mila. Come ha ribadito il presidente della Comunità montana e sindaco di Cismon, Luca Ferazzoli, «a prescindere da dove sarà ubicata l'uscita, dev'essere comunque presa in considerazione una soluzione sia per il pericoloso viadotto di San Marino, che per l'altrettanto pericoloso ed inadeguato tratto Cismon Primolano. Per non spostare l'effetto imbuto da Carpanè a Cismon». Da ricordare, inoltre, che è stato presentato ricorso al Tar del Veneto dall'Impresa Costruzioni Giuseppe Maltauro spa (in gara per il project financing), contro la Regione Veneto, per ottenere l'annullamento del provvedimento regionale del 13 dicembre 2011, con il quale il Raggruppamento Temporaneo Imprese tra le imprese Pizzarotti, Ing. Mantovani, Cis e Cordioli, era stato individuato quale promotore dell'intervento di progettazione, costruzione e gestione della superstrada a pedaggio Valsugana, Valbrenta, Bassano ovest. Nel frattempo, venerdì, si è svolto a Roma un incontro, su iniziativa del Ministero, per approfondire la questione della Valdastico Nord, che con Valsugana e ferrovia, ha detto l’assessore regionale Chisso, «sono tutte utili e non alternative tra loro, perché abbiamo bisogno di infrastrutture». Il Veneto ha confermato la volontà di procedere con i progetti in corso, prendendo con il Trentino il reciproco impegno ad incontrarsi. |
Roberto Lazzarato VALBRENTA |
VALLE IN FIBRILLAZIONE: I nodi da sciogliere sono tanti: i sindaci giovedì avranno le prime risposte
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