SOLAGNA. Ok alla mozione ma dopo un serrato confronto

Niente piazza per il Consiglio Comunale di Solagna, niente seduta in via del tutto straordinaria all'aperto ma una nuova sala consiliare gremita come non mai. Nemmeno le finestre aperte sono bastate a rendere partecipi della seduta tutti i cittadini rimasti fuori. Tanta affluenza è stata giustificata dall'unico punto all'ordine del giorno, affrontato e illustrato per la prima volta pubblicamente dall'amministrazione: il progetto Nuova Valsugana. Nella mozione proposta dalla maggioranza è stata ribadita la contrarietà al viadotto previsto in località Buchi di Collimon. «La finestra risulterebbe in centro paese - ha specificato il sindaco di Solagna Carlo Nervo - Non ci piegheremo mai a una soluzione del genere. Chiediamo che venga spostata più a nord». Su questo punto l'opposizione ha dato battaglia. Il gruppo di minoranza “Pdl Solagna”, forte della presenza del suo capogruppo, Gian Andrea Bellò, ha chiesto che venisse introdotto un emendamento che specificasse la continuità del tracciato in galleria fino alla località Fontanazzi (quindi a S. Nazario), con l'obiettivo di risparmiare alla zona più popolata del paese le implicazioni negative del tracciato. Anche Mariano Andolfatto, del gruppo di minoranza “Insieme per Solagna”, ha chiesto che nella mozione venisse introdotta la richiesta di tecnici esterni per il rilevamento e la proiezione dei fattori inquinanti, per garantire massima oggettività di analisi. Ai voti, la mozione così modificata è stata approvata all'unanimità, integra delle variazioni proposte dalle minoranze. Durante la seduta erano stati mostrati gli ultimi prospetti sulla localizzazione dei fumi forniti dai tecnici della ditta promotrice. Con essi anche la nuova soluzione proposta dal promotore, che sostituirebbe la strada di discenderia, necessaria allo smaltimento del materiale di risulta, con una teleferica collegata in linea retta al cantiere, previsto in prossimità della stazione. Verrebbe inoltre costruito un tunnel, a doppio senso di marcia, lungo circa 1.400 metri da utilizzarsi come strada di sicurezza e servizio alla nuova opera. Ma l'Amministrazione punta i piedi perchè a preoccupare, oltre all'impatto ambientale, restano le amare questioni legate all'inquinamento da polveri sottili, ritenute certamente devastanti se il viadotto venisse realizzato in una zona che, all'oggettività dei fatti, rappresenta l'unico anfiteatro ambientale della Valle.
Francesca Cavedagna